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16 Maggio, 2024
La guida completa per ristrutturare casa a Pisa con il Bonus casa 2024
Hai mai pensato a quanto sarebbe fantastico dare una nuova vita alla tua casa senza svuotare il portafoglio? Bene, il 2024 è qui per rendere questo sogno più accessibile che mai! Grazie ai recenti provvedimenti normativi, abbiamo a disposizione un arsenale di bonus edilizi pronti a trasformare il tuo rifugio in qualcosa di veramente speciale.
Un nuovo anno, nuovi bonus: le novità del 2024
Immergiamoci nei dettagli! Con i decreti del 29 e 30 dicembre 2023 e la Legge di Bilancio 2024 ufficialmente nel quadro normativo, abbiamo un nuovo capitolo aperto per il miglioramento delle nostre abitazioni. Se pensavi che l’uscita di scena del Superbonus al 110% dall’1 gennaio 2024 avrebbe bloccato le tue ambizioni di rinnovamento, ti sbagliavi di grosso!
La ristrutturazione nel 2024: via al restyling con gusto e vantaggi fiscali
Il 31 dicembre 2023 ha visto investimenti record nei lavori di ristrutturazione, con oltre 100 miliardi di euro spesi (per la precisione, 102,68 miliardi) e detrazioni maturate pari a 99,732 miliardi secondo i dati Enea. Ma, aspetta, c’è di più! Nonostante il Superbonus non sia più il protagonista indiscusso, il 2024 ha in serbo altre agevolazioni per chi sogna di dare un nuovo look alla propria casa.
Cosa è cambiato per il Superbonus?
Il Superbonus al 110% è andato in pensione dall’inizio del 2024, ma tranquillo, c’è ancora tanto da scoprire per mettere a nuovo la tua casa.
Quanti tipi di bonus edilizi ci sono nel 2024?
Le agevolazioni sulle ristrutturazioni edilizie sono molteplici e riguardano diverse tipologie di interventi. Anche se la legge fissa dei limiti di spesa ben precisi, i contribuenti hanno molteplici opportunità di risparmio grazie alle detrazioni.
Vediamo nel dettaglio quanti bonus edilizi sono disponibili nel 2024:
- Bonus casa, o Bonus Ristrutturazione casa: chi fa lavori di ristrutturazione può detrarre il 50% di una spesa massima di 96.000 euro per unità immobiliare;
- Sisma Bonus: percentuale di detrazione crescente in base al miglioramento sismico
- Ecobonus: detrazione del 50% su interventi di efficientamento energetico
- Conto termico: sostituzione impianti di climatizzazione, installazione impianti solari termici o scaldacqua a pompa di calore, valido anche per aziende.
- Superbonus: fino al 70% ma solo per i condomini o abitazioni plurifamiliari;
- Barriere architettoniche: detrazione del 75% per interventi che facilitano la deambulazione di persone con difficoltà, ad esempio l’installazione di rampe o ascensori;
- Bonus Mobili: detrazione del 50% su un massimo di spesa di 5000€ (= 2500€) per l’acquisto di mobili in concomitanza di una ristrutturazione o elettrodomestici con classe energetica alta;
- Bonus Verde: 36% di una spesa massima di 5000€ (=1800€) per opere di giardinaggio e coperture a verde;
Bonus ristrutturazione casa: detrazione al 50%
Il Bonus Casa con detrazione al 50% è il vostro alleato per gli interventi di manutenzione straordinaria. Valido per tutto il 2024, vi offre la possibilità di ottenere una detrazione fiscale del 50%, ripartita in dieci quote annuali di pari importo, su tutte le spese sostenute per i lavori di recupero edilizio, compresi tetti, infissi, e serramenti. Il limite massimo di spesa è di 96.000 euro per ogni unità immobiliare.
- Interventi sulle singole unità immobiliari
È detraibile il 50% delle spese sostenute per lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze. - Interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali
È detraibile il 50% delle spese sostenute per lavori di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali.
Per ottenere l’agevolazione non è necessario essere il proprietario dell’immobile, ma essere titolare di un diritto reale sullo stesso e sostenere le spese per la sua ristrutturazione. Sai cosa significa portare in detrazione?
La detrazione del 50% si realizza in 10 anni, ogni anno il committente recupera 1/10 delle spese sostenute con la ristrutturazione. Per detrarre il cliente deve presentare le fatture con i rispettivi bonifici parlanti durante la dichiarazione dei redditi.
Inoltre il committente deve essere capiente, ovvero deve avere un certo reddito per portare in detrazione le spese. Chi lavora come dipendente paga un certo IRPEF annualmente (imposta reddito persone fisiche). Questo ammontare IRPEF rappresenta la capienza che ha il lavoratore dipendente. Chiaramente la detrazione per la ristrutturazione si può sommare con altre detrazioni/agevolazioni che il cliente potrebbe avere, per cui prima di iniziare una ristrutturazione è bene fare uno studio approfondito affidandosi ad un professionista.
Ecobonus fino al 65%
L’Ecobonus è la chiave per migliorare l’efficienza energetica della vostra casa. Per beneficiare di queste agevolazioni, è fondamentale che gli interventi vengano eseguiti su unità immobiliari, edifici o parti di edifici già esistenti, che siano stati censiti o per i quali è stata richiesta la registrazione catastale. Questa condizione si applica a qualsiasi categoria catastale, inclusi gli immobili rurali e quelli strumentali per attività d’impresa o professionale, nonché beni merce o patrimoniali. È importante notare che l’agevolazione può essere richiesta per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024. Per la maggior parte degli interventi, la detrazione è fissata al 65%, tuttavia, ci sono casi specifici in cui si applica una detrazione maggiorata fino al 75% oppure ridotta del 50%. Ecco in quali casi si applicano le diverse aliquote:
1) Per gli interventi di riqualificazione energetica di parti comuni di edifici condominiali che interessino almeno il 25% dell’involucro, è prevista una detrazione del 70%. Se con l’intervento di miglioramento della prestazione energetica invernale ed estiva si consegue almeno la qualità media di cui al DM 26 giugno 2015, la detrazione sale al 75%.
2) Siamo invece al 65% per, ad esempio, questi lavori:
- Coibentazione dell’involucro opaco;
- Pompe di calore;
- Sistemi di building automation;
- Collettori solari per produzione di acqua calda;
- Scaldacqua a pompa di calore;
- Generatori ibridi (pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro).
3) Ma si può scendere al 50%. Per quali lavori?
- Acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi;
- Acquisto e posa in opera di schermature solari;
- Acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili;
- Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe a o con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili (spetta, invece, la maggiore detrazione del 65% se le caldaie, oltre a essere almeno in classe a, sono anche dotate di sistemi di termoregolazione evoluti).
Come fare per ottenere il bonus ristrutturazione casa
La maggior parte dei bonus viene erogato tramite detrazione fiscale in fase di dichiarazione dei redditi. In sostanza viene fatto uno sconto dalle tasse IRPEF dovute, pari alla percentuale a cui si ha diritto rispetto alla somma spesa per i lavori.
Per ottenere il bonus ristrutturazione casa è necessario allegare alla dichiarazione dei redditi:
- Ricevuta di bonifico parlante;
- Fattura;
Cos’è il bonifico parlante? È una forma di pagamento dove esplicitate informazioni dettagliate sul motivo della transazione e permettono all’Agenzia delle Entrate di collegare con certezza il pagamento ai lavori eseguiti. |
La detrazione Irpef deve essere utilizzata in un arco temporale di 10 anni al momento della dichiarazione dei redditi, per importi:
Singole unita’ immobiliari
Tipologia di intervento |
Tetti massimi e percentuali della detrazione |
Riqualificazione energetica globale (comma 344) | 100.000 euro (65% di 153.846,15 euro) |
Interventi sull’involucro di edifici esistenti, riguardanti strutture opache orizzontali, verticali (comma 345) | 60.000 euro (65% di 92.307,69 euro) |
Acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi | 60.000 euro (50% di 120.000 euro) |
Installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda (comma 346) | 60.000 euro (65% di 92.307,69 euro) |
Acquisto e posa in opera di schermature solari | 60.000 euro (50% di 120.000 euro) |
Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, integrale o parziale, con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto prevista dal regolamento delegato (UE) n. 811/2013 del 18 febbraio 2013 | 30.000 euro (50% di 60.000 euro) |
Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, integrale o parziale, con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto prevista dal regolamento delegato (UE) n. 811/2013 del 18 febbraio 2013 e contestuale installazione di sistemi di termoregolazione evoluti | 30.000 euro (65% di 46.153,84 euro) |
Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, integrale o parziale, con impianti dotati di caldaie a condensazione, con impianti con pompe di calore ad alta efficienza o con impianti geotermici a bassa entalpia (comma 347) | 30.000 euro (65% di 46.153,84 euro) |
Sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria | 30.000 euro (65% di 46.153,84 euro) |
Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro | 30.000 euro (65% di 46.153,84 euro) |
Acquisto e posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti (a condizione che producano un risparmio di energia primaria come definito dal DM 4 agosto 2011 pari almeno al 20%) | 100.000 euro (65% di 153.846,15 euro) |
Acquisto e posa in opera di impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale | 30.000 euro (50% di 60.000 euro) |
Condomini
Per le parti comuni degli edifici condominiali, i limiti massimi delle detrazioni vanno calcolati su un ammontare delle spese fino a 40.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.
Prendendo come esempio un condominio di sei appartamenti, il tetto di spesa per gli interventi sulle parti comuni ammonta a 240.000 euro (40.000 x 6). Su questo ammontare viene poi calcolata la detrazione del 70% (168.000 euro) se l’intervento riguarda almeno il 25% della superficie dell’involucro o del 75% (180.000 euro) se con l’intervento si consegue almeno la qualità media di cui al DM 26 giugno 2015.
Per gli interventi di riqualificazione energetica abbinati alla riduzione del rischio sismico, i limiti massimi delle detrazioni vanno calcolati su un ammontare delle spese fino a 136.000 euro (96.000 + 40.000) moltiplicato per il numero delle unità immobiliari.
Per usufruire dell’ecobonus ci sono numerose pratiche ed adempimenti. Solitamente è necessario redigere uno studio di fattibilità che dimostri i miglioramenti energetici che si possono ottenere dagli interventi previsti. I materiali che vengono installati devono avere requisiti CAM (criteri ambientali minimi) e specifiche trasmittanze o composizioni in base ai risultati che si devono ottenere.
Stai pensando di ristrutturare casa usufruendo di agevolazioni fiscali ma hai paura di perderti nella giungla burocratica?
Possiamo offrirti una consulenza fiscale per accedere al credito e beneficiare di bonus edilizi anche se ti interfacci con più committenti. Ti aiuteremo a ottenere agevolazioni per ristrutturazioni edilizie a Pisa.
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RISTRUTTURA CASA PAGANDO IL 50%
Sismabonus 2024
Per chi vive in zone sismiche, il Sismabonus è l’asso nella manica. Fino al 2024, potete ottenere una detrazione del 50% per interventi che riducono il rischio sismico su un ammontare massimo di 96.000 euro per unità immobiliare e deve essere ripartita in 5 quote annuali di pari importo.
La detrazione è calcolata sulle spese per la realizzazione dei lavori sulle unità abitative, sugli edifici produttivi e sulle parti comuni degli edifici condominiali.
Sono inoltre detraibili le spese per:
- La classificazione e la verifica sismica degli immobili;
- La progettazione degli interventi;
- Le prestazioni professionali richieste dalla realizzazione dei lavori;
- L’acquisto dei materiali;
- Perizie, sopralluoghi, relazioni di conformità;
- Iva, imposte di bollo, rilascio di autorizzazioni.
Il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione è pari a 96.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.Il limite di spesa riguarda il singolo immobile e le sue pertinenze unitariamente considerate, anche se accatastate separatamente.
Le detrazioni possono aumentare se:
- Nelle singole unità immobiliari:
- Riduzione del rischio sismico di 1 classe: Detrazione del 70%
- Riduzione del rischio sismico di 2 classi: Detrazione dell’80%
- Negli edifici condominiali:
-
- Riduzione del rischio sismico di 1 classe: detrazione del 75%
- Riduzione del rischio sismico di 2 classi: detrazione dell’85%
Se gli interventi per la riduzione del rischio sismico sono effettuati nei Comuni che si trovano in zone classificate a rischio sismico 1, 2 e 3, da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare che acquistano un vecchio edificio, lo demoliscono e ricostruiscono in chiave antisismica e rivendono le unità immobiliari entro trenta mesi dalla conclusione dei lavori, chi compra l’immobile nell’edificio ricostruito può usufruire di una detrazione pari, rispettivamente:
- Al 75% del prezzo di acquisto riportato nell’atto pubblico di compravendita se gli interventi comportano il passaggio a una classe di rischio inferiore;
- All’85% del prezzo di acquisto riportato nell’atto pubblico di compravendita se gli interventi comportano il passaggio a due classi di rischio inferiori.
Addio Al Superbonus 110% – Benvenuto Superbonus 70%
Il celebre Superbonus al 110% ha fatto la sua uscita di scena, ma non disperate! Dal gennaio 2024, è stato sostituito dal Superbonus al 70%, riservato ai condomìni e agli edifici da 2 a 4 unità immobiliari di proprietà di un unico soggetto o in comproprietà. Lo sconto in fattura, fino a ieri possibile solo per lavori con Cilas presentata entro il 16 febbraio 2023 (in alternativa la spesa agevolata va portata in detrazione in 4 quote annuali), è stato recentemente oggetto di un ultimo e decisivo STOP con il DL n. 39/2024 che ha sancito il divieto di usufruire dello sconto in fattura e la cessione del credito per coloro che non hanno mai iniziato i lavori o non hanno mai pagato fatture.
Bonus mobili: stile in detrazione del 50%
Se state arredando la vostra casa dopo la ristrutturazione, il Bonus Mobili è ciò che fa per voi. Con una detrazione del 50% ripartita in 10 quote annuali di pari importo, potete acquistare mobili e grandi elettrodomestici per completare il vostro spazio con stile. Il tetto massimo di spesa per il 2024 passa da 8.000 euro a 5.000 euro.
Il limite riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.
Bonus verde e bonus barriere architettoniche: spazi aperti e accessibilità
Il Bonus Verde vi permette di godere di un giardino rigoglioso con una detrazione IRPEF del 36%. È possibile detrarre dall’Imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) il 36% delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2024, con un limite massimo di 5.000 euro, per gli interventi di sistemazione a verde degli immobili ad uso abitativo. Conseguentemente, la detrazione massima è di 1.800 euro (36% di 5.000) per immobile ed è ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
Beh per chi ha un giardino nel centro storico di Pisa o nella provincia di Pisa è un bel colpo. Elenchiamo cosa è possibile fare:
- Sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi;
- La fornitura e messa a dimora di piante o arbusti di qualsiasi genere o tipo;
- La riqualificazione di tappeti erbosi, con esclusione di quelli utilizzati per uso sportivo con fini di lucro;
- Il restauro e il recupero del verde relativo a giardini di interesse storico e artistico;
- La realizzazione di coperture a verde;
- La realizzazione di giardini pensili;
- La realizzazione di impianti di irrigazione;
- La realizzazione di pozzi;
- La progettazione e la manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi.
Per chi deve eliminare barriere architettoniche, ci sono detrazioni del 50%, 36%, e addirittura del 70% fino al 2025! Fate spazio alla bellezza e all’accessibilità nella vostra casa.
Siete pronti a trasformare la vostra casa a Pisa? I bonus casa del 2024, sono qui per guidarvi in ogni passo del vostro viaggio di ristrutturazione. Scoprite tutte le agevolazioni e rendete la vostra casa un luogo unico e accogliente!
P.S. Ricordatevi di utilizzare bonifici o carte di debito o credito per i pagamenti!
16 Maggio, 2024
Via libera alla Direttiva Casa Green: gli edifici soggetti a riqualificazione energetica
Il voto contrario dell’Italia non è bastato a fermare l’approvazione della Direttiva Europea Casa Green che, in ogni caso, rappresenta un punto di svolta fondamentale nel percorso verso la neutralità climatica.
Con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra e il consumo energetico nel settore edilizio, e di raggiungere la neutralità assoluta entro il 2050, questa direttiva impone nuovi obblighi ai proprietari di immobili.
Direttiva Casa Green: riqualificazione energetica di edifici residenziali e non residenziali
Se nella precedente proposta la Direttiva si basava sul passaggio a una migliore classe energetica, il testo approvato pochi giorni fa lascia agli stati membri la facoltà di decidere su quali edifici intervenire, con una distinzione di obiettivi tra edifici residenziali e non.
Edifici residenziali
Il consumo medio di energia dovrà essere ridotto del 16% entro il 2030, e di almeno il 20% entro il 2035.
Il risparmio energetico dovrà essere assicurato per almeno il 55% dalla diminuzione del consumo medio di energia di almeno il 43% delle case con le prestazioni energetiche peggiori, tra le quali vanno considerate anche quelle danneggiate da terremoti o altre calamità naturali. A queste abitazioni andranno dedicati dunque gli interventi di ristrutturazione più rilevanti.
Edifici non residenziali
Per quel che concerne gli edifici non residenziali, la loro classe energetica dovrà essere migliorata tramite interventi di ristrutturazione.
Entro il 2030 dovrà essere ristrutturato il 16% degli edifici, fino ad arrivare al 26% entro il 2033.
Inoltre, nei nuovi edifici pubblici dovranno essere installati i pannelli fotovoltaici con un obbligo progressivo dal 2026 al 2030.
Quali sono gli edifici esclusi da interventi di riqualificazione energetica secondo la Direttiva Casa Green?
L’interrogativo sollevato anche dal Ministro dell’Economia Giorgetti è “Chi paga?”.
Ancora non sono stati definiti fondi né stanziamenti economici a supporto degli interventi, tuttavia c’è chi può tirare un sospiro di sollievo (per ora).
Sono esclusi dalla direttiva o soggetti a deroghe:
- edifici storici;
- edifici militari;
- edifici di culto;
- fabbricati temporanei utilizzabili fino a 2 anni;
- fabbricati con superficie utile <50m2;
- seconde case/case vacanza utilizzate per meno di 4 mesi/anno, o con un consumo inferiore al 25% dell’uso costante;
Quanto costano gli interventi di riqualificazione energetica?
I principali e più diffusi interventi di ristrutturazione per aumentare l’efficienza energetica degli edifici sono:
- Installare gli infissi con doppi vetri;
- Montare la caldaia a condensazione o sostituire la vecchia caldaia con una pompa di calore;
- Coibentare il tetto;
- Installare il cappotto termico;
Per portare una casa di 100m2 dalla vecchia classe G alla D, si va dai 20 ai 40 mila euro, con oscillazioni in base all’ubicazione e le caratteristiche strutturali dell’immobile.
Numero di immobili da ristrutturare in Italia
In Italia, la realtà del settore immobiliare presenta sfide significative. Si stima che su un totale di 35,3 milioni di unità residenziali, ben 26,8 milioni presentino pessime performance energetiche. I dati Siape Enea evidenziano che il 60% delle unità si trova nelle classi energetiche F e G, mentre solo il 16% si trova nella classe E. Questa situazione offre grandi opportunità per la riqualificazione energetica, ma al contempo comporta un impatto significativo sul mercato delle ristrutturazioni.
Rischi di un mancato adeguamento alla direttiva sulle case green
Cosa potrebbe succedere a chi non si adegua alla nuova direttiva sulle case green? E se non avesse le risorse necessarie per procedere con le ristrutturazioni?
Chi non si adegua alla nuova normativa potrebbe essere soggetto a sanzioni e multe. È importante, quindi, che i proprietari comprendano l’importanza di adeguarsi alle nuove normative e valutino le opzioni disponibili per effettuare gli interventi necessari. Nel caso in cui non si abbiano le risorse finanziarie necessarie per procedere con le ristrutturazioni, potrebbe essere opportuno cercare finanziamenti agevolati o sfruttare incentivi governativi per interventi di efficienza energetica. Inoltre, potrebbe essere utile cercare soluzioni collaborative, come la condivisione dei costi con altri proprietari o l’accesso a programmi di finanziamento specifici per il settore immobiliare.
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RISTRUTTURA CASA PAGANDO IL 50%
Pro e contro della Direttiva Casa Green
Si stima che, in Italia, oltre il 70% degli immobili abbia pessime performance energetiche.
Arrivare alla neutralità energetica significa fare investimenti miliardari insostenibili senza un aiuto da parte dell’Europa.
Prima delle elezioni di giugno probabilmente non ci saranno novità su fondi e incentivi – se ci saranno – quindi per il momento consideriamo i costi un punto a sfavore.
È anche vero che la Direttiva ci mette di fronte a un’opportunità per:
- Ridurre l’impatto ambientale del settore edile;
- Stimolare l’economia e creare nuovi posti di lavoro;
- Risparmiare sulle bollette e ottenere sgravi fiscali;
- Aumentare il valore di mercato degli immobili (secondo il gruppo Gabetti tra il 3 e 5% per ogni “salto” di classe energetica);
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